Diab spa di Longarone: ridotto il numero di esuberi ma ne rimangono ancora 83

La situazione migliora, alla Diab di Longarone, ma la tensione non diminuisce. I 134 esuberi comunicati dall’azienda sono diventati 83, a seguito di ricollocamenti e fuoriuscite volontarie, e si sta cercando ora di inserire nel tessuto economico locale gli 83 lavoratori rimasti. Non è facile.

Diab spa di Longarone: ridotto il numero di esuberi ma ne rimangono ancora 83

In questi giorni, in sede regionale, si è svolto un incontro ad hoc, convocato dall’assessore regionale al Lavoro Elena Donazzan e gestito dal Dirigente dell’Unità di Crisi aziendali di Veneto Lavoro Mattia Losego, e relativo alla situazione di Diab spa di Longarone, azienda di proprietà di un gruppo svedese che produce materiali plastici in pet e pvc. Presenti anche la rappresentanza aziendale, assistita da Confindustria Belluno e dai propri legali, i rappresentanti provinciali delle organizzazioni sindacali di Filctem CGIL Belluno, Femca CISL Belluno e Uiltec UIL Belluno, e le RSU aziendali.

Si è trattato di un tavolo di monitoraggio rispetto al percorso condiviso tra le parti e finalizzato alla tutela dei lavoratori e della realtà produttiva del sito di Longarone in considerazione dell’annuncio da parte della proprietà di chiudere un ramo aziendale dedicato alla produzione di pvc con conseguente esubero strutturale di 134 lavoratori a tempo indeterminato.

Rispetto agli esiti del lavoro svolto in questi mesi, le parti hanno preso atto che l’esubero strutturale dei lavoratori a tempo indeterminato è calato di circa 50 unità in considerazione del ricollocamento presso la stessa Diab, che ha ribadito l’intenzione di rimanere nel territorio bellunese, o di fuoriuscite volontarie. Attualmente gli esuberi strutturali ammontano a 83 lavoratori rispetto alla cui condizione le parti hanno condiviso la necessità di mettere in campo ogni azione utile al loro riassorbimento nel tessuto economico locale.