AL VIA LA PROCEDURA

Ex-Embraco: licenziamento collettivo per 398 lavoratori

Dopo la manifestazione con corteo in centro a Torino di ieri, arriva la doccia fredda dei curatori fallimentari. C'è apprensione per lo stallo del progetto Italcomp che avrebbe dovuto ricomprendere i circa 300 lavoratori di una ditta di Belluno, la Wambao-Acc.

Ex-Embraco: licenziamento collettivo per 398 lavoratori
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398 lavoratori licenziati: terrore (e non è una forzatura) alla ex-Embraco di Chieri per l’apertura della procedura di licenziamento collettivo da parte dei curatori fallimentari. Ne dà notizia oggi, martedì 9 febbraio 2021, il sindacato in una nota ufficiale dopo la manifestazione di protesta (con corte) di ieri in centro a Torino. C'è apprensione per lo stallo del progetto Italcomp che avrebbe dovuto ricomprendere i circa 300 lavoratori di una ditta di Belluno, la Wambao-Acc.

Ancora 75 giorni e poi…

Questo il comunicato di Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Torino:

“Rendiamo noto che in data odierna la curatela fallimentare di Ventures Production (ex-Embraco) ha comunicato l’avvio delle procedure di licenziamento collettivo per 398 lavoratori (su 406, ndr) dello stabilimento di Riva di Chieri. Come ribadito in più occasioni nelle ultime settimane, si tratta di una notizia purtroppo attesa il cui primo effetto è quello di aumentare ulteriormente l’incertezza per i 400 lavoratori che da oltre tre anni stanno lottando per difendere il posto di lavoro. Fim, Fiom, Uilm e Uglm di Torino hanno chiesto un incontro urgente. La procedura che si apre oggi lascia 75 giorni di trattativa prima di rendere effettivi i licenziamenti. E’ sempre più urgente un intervento incisivo del Mise (Ministero dello Sviluppo Economico, ndr) di concerto con le regioni Piemonte  e Veneto per costituire la nuova società Italcomp e mettere in sicurezza 400 lavoratori di Torino e 300 di Belluno”.

Altri 300 a rischio in Veneto

Oltre ai piemontesi, infatti, ci sono anche altre 300 persone che lavorano in Veneto, alla Acc di Belluno, che restano col fiato sospeso. Il problema di base è lo stallo del progetto Italcomp dovuto a un cavillo della Commissione Europea che si è messa di traverso sull’utilizzo di alcuni finanziamenti statali. Italcomp avrebbe dovuto ricomprendere sia i lavoratori ex-Embraco di Chieri sia quelli della Wambao-Acc. A corollario del tutto, l’appello al neo-premier Draghi e la volontà di presenza della Regione Piemonte, che ha assicurato il proprio interessamento per bocca dell’assessore competente Elena Chiorino:

“Come Regione Piemonte siamo pronti con Finpiemonte, e parallelamente siamo in costante contatto con Regione Veneto per intervenire con un’azione coordinata e concreta. Nessuno di noi vuole abbandonare al proprio destino i 400 lavoratori ex Embraco e le loro famiglie”.

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