L'impatto del Covid

Luxottica, ritirato l'outlook previsto per il 2020

Alla luce dell’evoluzione della pandemia di COVID-19 le prospettive dell’azienda non sono più valide.

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Luxottica, ritirato l'outlook previsto per il 2020.

L'impatto del covid sulle previsioni Luxottica sarà importante

EssilorLuxottica ha annunciato che, alla luce dell’evoluzione della pandemia di COVID-19, le prospettive dell’azienda per il 2020 pubblicate il 6 marzo 2020 non sono più valide. A gennaio e febbraio, la Società ha registrato una solida crescita, in linea con i suoi obiettivi per l’intero anno.

A marzo, si è registrato un rallentamento quando l’impatto del virus sul business, inizialmente predominante in Cina, si è spostato in intere aree di Europa e Nord America. Nel secondo trimestre, la Società prevede che i ricavi diminuiranno ulteriormente con un impatto significativo sulla redditività. Allo stato attuale, la Società non ha una visibilità sufficiente per fornire una valutazione sulla portata complessiva dell’impatto di COVID-19, data la situazione instabile.

Continuità è garantita da una rete mondiale di impianti e laboratori

Ad oggi, Essilor ha temporaneamente chiuso tutte le attività produttive in Francia. La continuità è garantita da una rete mondiale di impianti e laboratori interconnessi, compresi tutti gli impianti di produzione in Cina tornati a pieno regime e con scorte di magazzino sufficienti. Le attività e-commerce sono in crescita e non presentano ordini arretrati. Gli stabilimenti produttivi di Luxottica hanno temporaneamente sospeso la loro attività in Italia e in altre località minori, mentre sono tornate a pieno regime in Cina. I negozi in Europa e Nord America stanno rispettando le misure di chiusura temporanea dell’attività che i governi locali hanno messo in atto, mentre le piattaforme e-commerce dell’azienda continuano a funzionare in tutto il mondo. EssilorLuxottica e le due società operative stanno implementando un piano di emergenza che include misure di controllo dei costi e della cassa, sospendendo gli investimenti non cruciali e ridimensionando la capacità globale per soddisfare gli attuali livelli della domanda.

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