Preoccupazione a Belluno

Sciopero con corteo dei lavoratori, l'appello: “Draghi aiutaci!”

C'è apprensione per lo stallo del progetto Italcomp che avrebbe dovuto ricomprendere i circa 300 lavoratori di una ditta di Belluno, la Wambao-Acc.

Sciopero con corteo dei lavoratori, l'appello: “Draghi aiutaci!”
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Doppio sciopero con corteo, oggi lunedì 8 febbraio 2021, per i lavoratori ex-Embraco. Una protesta seguita da alcune troupe televisive che hanno poi fatto rimbalzare sui loro Tg e sui portali online le voci dei lavoratori. Esplicito lo striscione sistemato sul selciato davanti alla Prefettura: “406 famiglie in mezzo alla strada”.

“Noi mangiamo alla Caritas”

In prima linea, ovviamente, per difendere i diritti dei lavoratori ci sono le sigle della triplice sindacale: Fiom-Cgil, Fim-Cisl e UilM Torino con l’appoggio dell’Ugl Metalmeccanici. Pesante il clima di delusione e timore che si respirava sia davanti alla Prefettura sia davanti alla banca Intesa SanPaolo dove il corteo si è poi spostato.

“Noi andiamo a mangiare alla Caritas – ha provocato un lavoratore in maglietta bianca – e i nostri politici? Stanno bene loro…”.

Preoccupa soprattutto lo stallo del progetto Italcomp dovuto a un cavillo della Commissione Europea che si è messa di traverso sull’utilizzo di alcuni finanziamenti statali. Italcomp avrebbe dovuto ricomprendere sia i lavoratori ex-Embraco di Chieri sia quelli (circa 300) di una ditta di Belluno, la Wambao-Acc.

Il rischio dei licenziamenti

A preoccupare di più è ovviamente il rischio di perdere il proprio lavoro. Sono oltre 400 le persone col fiato sospeso. Così il comunicato ufficiale del sindacato:

“Chiediamo al Governo di sbloccare il progetto Italcomp e alle banche di sostenere finanziariamente l’operazione. (…) Gli ultimi incontri hanno certificato lo stallo europeo in cui si trova il Piano Italcomp. Oltre alla scadenza degli ammortizzatori sociali, nelle prossime settimane potrebbero essere avviate le procedure di licenziamento collettivo da parte dei curatori fallimentari di Ventures Productions. (…) La caduta del Governo non sia un alibi per non prendersi leproprie responsabilità. Non si può accettare che le Istituzioni prendano in giro i lavoratori”.

L’appello al premier Draghi

Nel corso del corteo e della discussione fra i lavoratori si è parlato molto anche delle aspettative per il nuovo Governo. Soprattutto per la politica industriale di un grande “guru” della Finanza come indubbiamente è Mario Draghi:

“Il nuovo presidente del Consiglio Draghi faccia partire subito concretamente il Polo per i compressori italiani con la costituzione della nuova società. Sono tre anni che stiamo soffrendo, bisogna passare dalle parole ai fatti. (…) Si tratta anche di un banco di prova per il nuovo Governo, per verificare con quali strategie pensa di rilanciare l’industria nazionale messa a dura prova dalla crisi economica e pandemica. Questi lavoratori e le loro famiglie non possono essere abbandonati in un momento così difficile”.

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