Nubi sul futuro

Stabilimento Ideal Standard di Trichiana: il Governo al lavoro per dargli un futuro

Il ministro D'Inca: "Ho una grandissima fiducia nel rilancio dello stabilimento"

Stabilimento Ideal Standard di Trichiana: il Governo al lavoro per dargli un futuro
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Dopo l'Acc di Mel è ora lo stabilimento di Trichiana ad attirare l'attenzione del Governo e della Regione Veneto. Si lavora per dare un futuro al lavoro sul territorio.

Il ministro D'Inca al lavoro per dare un futuro allo stabilimento

Su richiesta della Regione Veneto si è svolto oggi, giovedì 11 giugno, in videoconferenza, il confronto tra i vertici nazionali ed europei del gruppo Ideal Standard, che ha rilevato l’ex stabilimento ceramiche Dolomite di Trichiana, l’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan, il coordinatore dell’unità regionale di crisi aziendale Mattia Losego, i rappresentanti del Ministero per lo Sviluppo Economico, il ministro per i rapporti con il Parlamento Federico D’Incà e le tre sigle sindacali territoriali e nazionali.

“Lo stabilimento Ideal Standard di Trichiana rappresenta un’eccellenza nel settore dei sanitari e della ceramica e avrà tutta l’attenzione necessaria da parte del Governo affinché avvenga la ripresa della produzione. Come si è già verificato nella vertenza legata all’Acc di Mel, ci sarà tutto il mio impegno, in ogni sede, per dare una prospettiva solida ai 600 dipendenti dell’azienda”.   Lo ha dichiarato Federico D’Incà, Ministro per i Rapporti con il Parlamento al termine della videoconferenza  tra il Mise, i rappresentanti di Ideal Standard e le organizzazioni sindacali in cui si è discussa la situazione dello stabilimento di Trichiana.

“Abito molto vicino allo stabilimento di Trichiana – prosegue D’Incà – e ho evidenziato ai rappresentanti dell’azienda la mia conoscenza personale con i dipendenti che, oltre ad avere un’elevata professionalità, considerano lo stabilimento come un simbolo del territorio: nel corso del tempo, c’è stato un forte impegno da parte di ognuno di loro, proprio in virtù di questo legame speciale con l’azienda. Uno stabilimento che vanta una tradizione importante e che ha sempre lavorato molto bene nel settore”.

D’Incà precisa che “negli ultimi 12 anni, 4 stabilimenti su 5 del gruppo Ideal Standard hanno chiuso in Italia. Trichiana è rimasto un luogo di fondamentale importanza e “Nei prossimi tavoli tra le parti  – conclude il Minsitro – staremo ancora molto attenti sulle valutazioni dell’azienda per il futuro. Ho una grandissima fiducia nel rilancio dello stabilimento e del nostro Paese e dimostreremo ancora una volta la determinazione nel seguire queste problematiche. Ringrazio i dipendenti, le organizzazioni sindacali e il Ministro per lo Sviluppo Economico Patuanelli, per il lavoro svolto fino a questo momento”.

L'assessore Donazzan: "Chiediamo i piani di rilancio industriale"

Il confronto, alla vigilia della ripresa dell’attività lavorativa nello stabilimento bellunese prevista per lunedì 15, si è concentrato sul futuro a medio periodo della programmazione aziendale del gruppo e dell’attività produttiva a Trichiana.

“L’aspetto positivo – sottolinea l’assessore Donazzan – è l’anticipo di due settimane della ripresa dell’attività lavorativa nella sede di Borgo Valbelluna, rispetto all’iniziale calendario prospettato dal gruppo, che aveva privilegiato in termini temporali la ripartenza dell’attività nelle sedi in Bulgaria, nella Repubblica Ceca e nel Regno Unito. Continuano però a mancare, ad oggi, elementi concreti rispetto alla programmazione aziendale nel breve-medio periodo”.

Mise e Regione Veneto hanno pertanto invitato l’azienda ad utilizzare questo periodo di parziale fermo per pianificare le iniziative di rilancio industriale del sito produttivo di Trichiana. Rilancio che – hanno evidenziato assessore e Unità di crisi - può contemplare investimenti produttivi, piani per ricerca e sviluppo  e adeguamento delle competenze dei lavoratori.

Come da accordi, la Regione Veneto ha preso l’impegno a realizzare un nuovo incontro, insieme alle altre istituzioni, entro metà luglio, al fine di verificare l’evoluzione della situazione aziendale.

Tutte le istituzioni hanno invitato l’azienda a intensificare il confronto con le organizzazioni sindacali, che rappresentano 600 lavoratori che hanno dimostrato, nel tempo, di supportare lo sviluppo del sito e che sono pronti a riavviare i cicli produttivi.

 

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