Il futuro da pre(te)ndere

Il futuro della formazione con il Next Generation EU

Quali sono le prospettive per il mondo della formazione in europa, e l'importanza del progetto Erasmus, ne ha parlato Paolo Cesana

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Quali sono le prospettive nel campo della formazione, scolastica e lavorativa? E come il nostro paese può utilizzare i fondi europei previsti da Next Generation EU per Ne ha parlato il Direttore di fondazione Clerici, Paolo Cesana, durante l'incontro organizzato da Netweek con il Parlamento Europeo "Il futuro da pre(te)ndere per i giovani".

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Il futuro della formazione

Fondazione Clerici da 50 anni si occupa di formazione sotto tutti gli aspetti, dagli istituti scolastici e ITS fino ai corsi di formazione per dipendenti e di aggiornamento per le aziende. Il concetto fondamentale che secondo Cesena deve entrare a far parte del paradigma italiano è quello di una formazione continua, allineando il mondo della scuola con quello delle imprese.

"La nostra Fondazione da sempre cerca di collocarsi all'incrocio tra le politiche del lavoro e le politiche sociali. Noi ci occupiamo di formazione professionale da tutti i punti di vista: qualifica per i ragazzi, corsi di apprendistato di formazione, ma teniamo anche corsi per le aziende. In quanto crediamo che sia importante promuovere il concetto di formazione continua, sia per i dipendenti che per le imprese stesse. Quando parliamo di formazione non si tratta solo di quella scolastica, ma anche e soprattutto professionale. Per questo nel corso degli anni abbiamo sempre cercato di andare a comprendere i fabbisogni formativi delle imprese per andarli a soddisfare al meglio".

In conclusione Cesena è tornato a sottilineare quanto sia difficile oggi per le piccole imprese e fondazioni riuscire ad accedere ai fondi europei. In quanto i bandi sono pensati su scala europea su modelli di imprese che in Italia non esistono, o che non hanno abbastanza risorse.

Le risposte degli Onorevoli

Al direttore Cesana hanno risposto gli gli europarlamentari Brando Benifei (PD) Isabella Tovaglieri (Lega) e Tiziana Beghin (M5S). I quali hanno sottolineato come il Next Generation EU però potrà essere l'occasione per l'Italia per mettersi al passo con le altre potenze europee dal punto di vista della formazione soprattutto incentivando i giovani a cogliere le opportunità che vengono loro offerte come i progetti Erasmus.

"Il programma Erasmus per giovani imprenditori permette ai nuovi imprenditori di fare un'esperienza di apprendimento con altre aziende europee per lo sviluppo della propria impresa. Abbiamo inoltre aggiunto anche il programma Erasmus PRO, pensato per i giovani che si affacciano al mondo del lavoro, gli apprendisti e i tirocinanti, per permettergli di fare un'esperienza lavorativa in altre aziende in Europa, offrendogli un sostegno finanziario. Oggi però in Italia molte opportunità europee non sono ancora abbastanza conosciute" ha affermato l'On. Benifei

L'On. Tovaglieri ha poi aggiunto:

"La semplificazione dei bandi europei per facilitare l'accesso alle PMI è un tema in atto da molto, e sul quale stiamo lavorando. Al tempo stesso però è importante che le interfacce locali come Regione Lombardia, o le Fondazioni, vadano incontro alle piccole imprese, stimolandole e magari anche aiutandole con un finanziamento economico per dargli modo di accedere ai bandi europei".

In conclusione ha parlato l'On. Beghin

"Tra gli obiettivi principali del Recovery Plan italiano c'è l'integrazione dei giovani all'interno dell'economia del paese. Non è un processo facile, soprattutto visto il tasso di disoccupazione giovanile nel nostro Paese, ma siamo fiduciosi in quanto sono tanti i provvedimenti all'interno del piano che sono stati pensati per loro. Dal contrasto all'abbandono scolastico, all'aumento del numero di laureati. Oltre alla creazione di strategie professionalizzanti per istituti tecnici e professionali".

 

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