Bollettino Arpav

Qualità dell'aria in Veneto: i primi dati del 2021

Il report descrive sinteticamente lo stato di qualità dell’aria per l'anno 2021, grazie ad una valutazione condotta sui dati raccolti dagli strumenti automatici delle centraline della rete per biossido di azoto, particolato PM10 e PM2.5 e ozono. L'analisi condotta permette anche un primo confronto con la situazione registrata negli anni precedenti.

Qualità dell'aria in Veneto: i primi dati del 2021
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È online il report con i primi dati sulla qualità dell’aria del 2021, elaborato grazie alle informazioni provenienti dalle centraline automatiche della rete ARPAV.

Qualità dell'aria in Veneto: i primi dati del 2021

Il documento si focalizza su inquinanti atmosferici chiave, quali il biossido di azoto, le polveri PM10 e PM2.5 e l’ozono. Per ognuno di questi inquinanti fornisce una valutazione sintetica della situazione regionale nel 2021 e un confronto con i dati del quadriennio precedente.

Nel 2021 nessun superamento del valore limite annuale del biossido di azoto con dati confrontabili con il 2020. Per le polveri PM10 e PM2.5 non si registrano in alcuna stazione superamenti dei rispettivi limiti annuali, mentre il valore limite giornaliero del PM10 è rispettato in 10 centraline su 37.

Per quanto questo sia il valore limite più difficile da rispettare, nel 2021 è generalmente diminuito rispetto al quadriennio precedente il numero di giorni di superamento del valore limite giornaliero delle polveri PM10, grazie anche ad un autunno senza episodi di accumulo di rilievo. Infine per l’ozono si segnala un diffuso superamento del valore obiettivo, come negli scorsi anni. Significativamente meno numerosi, soprattutto in luglio, gli episodi di superamento della soglia di informazione dell’ozono rispetto agli anni precedenti.

Lo studio sarà completato dalla Relazione Regionale della Qualità dell’Aria, che sarà pubblicata in primavera. La Relazione presenterà tutti i dati degli inquinanti che sono determinati attraverso analisi di laboratorio, quali benzene, benzo(a)pirene, arsenico, nickel, cadmio, piombo, che necessitano di tempi di lavorazione più lunghi, oltre alle statistiche relative ad ogni singola stazione.

Il commento dell'assessore Bottacin

“Con soddisfazione possiamo affermare che il grande e silenzioso lavoro che da anni stiamo mettendo in campo per migliorare lo stato di salute dell’aria veneta, seppur in un contesto difficile quale è il Bacino Padano dove c’è scarso ricambio d'aria, sta dando i suoi frutti”.

Questo è il primo commento dell’Assessore all’Ambiente della Regione del Veneto, Gianpaolo Bottacin, sui dati del report predisposto da ARPAV sulla qualità dell’aria del 2021, che analizza le informazioni provenienti dalle centraline automatiche della rete dell’agenzia.

“Il dato significativo è che, piano piano, i numeri sono in continuo e costante miglioramento”, dettaglia l’Assessore. “Non abbiamo avuto nessun superamento del valore limite annuale del biossido di azoto – specifica Bottacin - e lo stesso dicasi per le polveri PM 2.5 e PM 10, anche se, per queste ultime, non si è riusciti a rispettare in tutte le centraline il valore limite giornaliero.

Anche per l’ozono, pur essendoci superamenti del valore obiettivo, sono decisamente meno numerosi rispetto al passato. E questo è in buona parte frutto delle oltre settanta misure contenute nel nostro piano regionale, ora in fase di aggiornamento, che dimostra tutta la sua efficacia”.

“Negli ultimi anni abbiamo investito oltre un miliardo di euro su tutti i settori strategici per l’aria: trasporto pubblico e privato, infrastrutture, efficientamento energetico”, conclude l’Assessore. “Ovviamente non ci fermiamo qui e continueremo ad investire, lavorando altresì in sinergia con le altre Regioni del Bacino Padano sapendo bene che la problematica geomorfologica che dobbiamo affrontare non si può fermare ai confini geografici di un territorio. Al contrario di ciò che qualcuno vuol far credere, in Veneto la qualità e lo stato di salute dell'aria, negli ultimi anni, è in deciso miglioramento, anche se c'è ancora molto da fare”.

Ecco le slide del rapporto sull'aria

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