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Ciclopedonale da Salce al Centro, Lega: "Bene, ma occorre fare di più"

"Se la mobilità di domani sarà quella a basso impatto serviranno infrastrutture adeguate e non semplici ‘strisce d’asfalto’".

Ciclopedonale da Salce al Centro, Lega: "Bene, ma occorre fare di più"
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"Apprendiamo con piacere che i lavori di collegamento del percorso ciclopedonale che da Salce si avvia verso il centro storico stiano terminando, o comunque vedranno presto la fine per la gioia dei molti residenti e fruitori che, nella nostra realtà cittadina virtuosa, prediligono mezzi alternativi all’automobile".

Ciclopedonale da Salce al Centro, Lega: "Bene, ma occorre fare di più"

A parlare è la sezione Lega "Citta di Belluno" che continua: "Questo è sicuramente un fattore positivo per la nostra cittadinanza, un fattore che però nel 2020 non è ancora sufficiente per una realtà come Belluno che ricopre il ruolo di ‘capoluogo di provincia’.

Anche nel caso preso in esame ancora una volta l’Amministrazione guidata dal Sindaco Jacopo Massaro opta per l’affiancamento dell’asse ciclopedonale alle carreggiate della viabilità principale. Una scelta che come Lega – Salvini Premier non condividiamo credendo invece che il Comune di Belluno debba, anche sulla spinta di quanto giunto in Consiglio Comunale su proposta delle associazioni (vedasi la bicipolitana by FIAB), andare oltre la semplice realizzazione di piste ciclabili ricavate ai margini delle strade e delle arterie urbane cittadine.

Mobilità a basso impatto

Il nostro è quindi un commento che vuole andare a spronare la giunta nel continuare su questa strada e poter fare meglio e soprattutto di più aderendo magari, come già capitato in molteplici comuni della nostra Regione, ai bandi regionali sulla mobilità sostenibile. Se infatti la mobilità di domani sarà quella a basso impatto è altrettanto vero che per rendere questo possibile serviranno infrastrutture adeguate e non semplici ‘strisce d’asfalto’ dedicate a questo settore della mobilità.

L’impressione è ancora una volta che vi sia un’assenza di un piano d’assetto generale della mobilità urbana, leggera e pesante, che dovrebbe in questi mesi venire avanti col PAT sul quale però il timore è la totale mancanza di un pensiero più profondo alle spalle, capace di impostare la Belluno di domani, la Belluno dei nostri figli.

Confronto con i quartieri

La nostra visione è quindi quella di una maggiore necessità di confronto con i quartieri, le frazioni ed i privati che operano nelle aree interessate dalle opere. Opere che devono osare e che debbano risultare all’altezza dei flussi che il nostro comune, nodo della provincia, dovrà affrontare da qui ai prossimi anni sia nell’ottica della mobilità ordinaria che straordinaria senza dimenticare l’impatto che il treno delle olimpiadi invernali 2026 di Milano-Cortina potrebbe condurre sulla stessa.

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