Covid, Zaia e l’ombra della zona rossa: “Pronti a chiudere le scuole in altri quattro distretti” | +1677 positivi | Dati 11 marzo 2021
Martedì verrà portato in Giunta un protocollo per permettere alle aziende di effettuare somministrazioni ai propri dipendenti.
Dopo le chiusure dei primi sei distretti (sul totale dei 23), ora ce ne sono altri quattro a un passo dalla soglia critica: si tratta di Pieve di Soligo, Rovigo, Padova Bacchiglione e Piovese, Ovest Veronese.
Il bollettino
Sono 7566000 test effettuati fino a questo momento in totale in Veneto. Test rapidi oltre 3 milioni, più di 4 milioni di quelli molecolari. Positivi 1677 in 24 ore, 41mila 944 tamponi in un giorno. Incidenza al 3,90 per cento. Positivi in totale 348113 dall’inizio della pandemia, ad oggi 31674. Ricoverati 1510, più sei. Incremento limitato: due in area non critica e più 4 in terapia intensiva. 22 i decessi in 24 ore, oltre 16mila i dimessi.
“I numeri aumentano, anche se in modo limitato – ha spiegato il Governatore Luca Zaia nell’ambito del consueto bollettino sull’andamento dell’emergenza sanitaria – L’incremento quotidiano di positivi ai tamponi ci dice che c’è un’ampia circolazione del virus. Variante inglese faceva capolino a dicembre e noi l’abbiamo sequenziata. Ora però è diffusa su tutto il territorio regionale e nazionale”.
Altri quattro distretti pronti a chiudere
Dopo Belluno, Asolo, Veneto Orientale, Padova Terre e Colle, Alta Padovana e Alto Vicentino, ora le disposizioni di chiusura delle scuole superiori e delle seconde e terze medie, potrebbero essere applicate in altri quattro distretti: si tratta di Pieve di Soligo (203), Rovigo (212), Padova Bacchiglione e Piovese (214) e Ovest Veronese (237). Un ulteriore segnale, questo, che indica in modo molto chiaro il grado di diffusione del virus nel territorio.
“Ora siamo in zona arancione – ha continuato il Governatore Zaia – Non siamo noi a fare la classificazione, preferirei che la nostra regione fosse bianca, ovviamente. Ma i numeri dicono altro. La zona rossa? Non so rispondere. Dovremo attendere lunedì. Ma se la situazione dovesse peggiorare si andrebbe in quella direzione. Faccio un appello al Governo: se alcune misure sono necessarie, che prevedano delle risorse per i ristori”.
Il nuovo protocollo vaccinale
Oggi, giovedì 11 marzo 2021, si è parlato anche del nuovo protocollo vaccinale applicato a livello nazionale. I vaccini d’ora in poi potranno essere fatti con un criterio unico: le fragilità (diabetici, obesi, cardiologici, disabilità, car-giver, oncologici e i famigliari e tanti altri). Le fragilità e poi le fasce di età dall’alto verso il basso. Si parte quindi dai più anziani e si scende verso i più giovani.
“Abbiamo tenuto prudenzialmente accantonati i vaccini perché se dovesse accadere qualcosa, potrebbe significare non riuscire a fare seconda dose agli anziani – ha continuato Zaia – Stiamo lavorando a un protocollo per vaccini aziendali: grazie a Confindustria, Confapi, Confcommercio, Coldiretti. Si crea un network e grazie a un protocollo, lo faranno autonomamente. Non seguirà la divisione di età del piano vaccinale: va in deroga. Andrà così: contingente di vaccini dove ci sono assembramenti aziendali”.
L’appello al Governo
Ovviamente nell’ambito della quotidiana conferenza stampa per analizzare l’andamento dell’emergenza sanitaria in Veneto, il Governatore Luca Zaia ha voluto affrontare ancora una volta il tema delle misure di mitigazione della pandemia, e contestualmente, ha ribadito la necessità di garantire, nel caso dell’applicazione di misure più severe, tutte le risorse economiche necessarie. I ristori, in altre parole.
“Parliamo di indennizzi, la morsa si fa sentire – ha proseguito il Governatore Luca Zaia – Quello che chiediamo, oltre alle risorse, è anche un altro aspetto: ci vogliono notizie univoche. Tutti dicono la propria versione: c’è chi dice che non serve più fare nulla e altri sostengono l’esatto opposto. Io sono contro le limitazioni. Ma questa è una situazione di emergenza. Siamo di fronte a un fenomeno naturale“.