Elezioni Belluno 2022: il centrodestra punta sull'ex atleta paralimpico Oscar De Pellegrin
E' il primo a scendere in campo in vista delle amministrative che si terranno in primavera
L'ex atleta paralimpico è il primo a scendere in campo con una lista civica, "Belluno al centro", in vista delle elezioni di questa primavera. Ma ci tiene a precisare che il suo impegno è per il territorio e per la comunità, rifiutando appartenenze politiche. Foto Inail
Elezioni Belluno 2022: il centrodestra punta sull'ex atleta paralimpico Oscar De Pellegrin
Nel 1984 un grave incidente lo ha reso paraplegico. Ma lui, Oscar De Pellegrin, da quel dramma ne è uscito vincitore. Ha lottato come un leone, si è rimesso in gioco, ed è diventato il portabandiera dell'Italia alle paralimpiadi di Londra del 2012. Coraggio, cuore e rinascita.
Un esempio di forza, quello dell'ex atleta De Pellegrin, che ora è pronto a dare un'ulteriore lezione di vita, spendendosi per amministrare Belluno. E' lui, infatti, il primo candidato per le elezioni comunali che si terranno questa primavera. Scende in campo con una lista civica, "Belluno al centro", ed è il primo a presentarsi pubblicamente per la tornata elettorale.
Di certo non è uno che si fa spaventare dalle sfide, De Pellegrin, ed è proprio questo lo spirito che lo ha portato a investire in un futuro all'insegna della politica. E anche se di fatto sarà la pedina del Centrodestra, ci ha tenuto a precisare che il suo impegno politico non è mosso da logiche di partito. La proposta è arrivata dal Centrodestra, ma lui ha scelto di correre con una "civica", mettendo a disposizione il bagaglio di esperienza accumulato come atleta e come dirigente.
La biografia
"Sono nato a Belluno il 17 maggio 1963. E vivo nella frazione di Sopracroda, insieme a mia moglie Edda e a mio figlio Marcel.
All’età di 21 anni, le conseguenze di un incidente sul lavoro mi portano a percorrere le strade della vita in sedia a rotelle. Ma questo “incontro col destino” non mi ferma: anzi, mi spinge ad andare lontano. Grazie allo sport: inizio con il tiro a segno, nella specialità della carabina. E, a seguire, passo al tiro con l’arco.
Prendo parte a sei edizioni delle Paralimpiadi: da Barcellona 1992 ad Atlanta ’96, passando per Sidney 2000 e Atene 2004, fino ad arrivare a Pechino 2008 e a Londra. Il 2012 è un anno magico: perché vengo scelto dal Comitato italiano paralimpico come portabandiera per rappresentare tutti gli atleti paralimpici italiani.
E perché in Inghilterra chiudo la mia carriera da atleta con una medaglia d’oro: nell’ultima gara e all’ultimo tiro. A proposito di medaglie, sono sei quelle conquistate alle Paralimpiadi, a cui si aggiungono 70 titoli nazionali, 11 record italiani e 4 mondiali, con tanto di ingresso nel Guinness dei Primati.
Il mio impegno nello sport prosegue pure in ambito dirigenziale, da membro del Comitato esecutivo del Coni, del Cip (in qualità di responsabile nazionale all’avviamento dello sport paralimpico) e all’interno della Fitarco (Federazione italiana di tiro con l’arco), per la quale ho assunto la carica di vice presidente vicario.
Ma l’altro motore della mia vita è il sociale. Nel 2009, insieme a un gruppo di amici, fondo l’ASSI Onlus: l’Associazione Sociale Sportiva Invalidi prende forma con l’obiettivo di migliorare il benessere e l’autonomia delle persone con disabilità, attraverso una serie di attività e l’abbattimento di barriere – anche mentali e cultur2ali, non solo architettoniche – per realizzare una società il più possibile inclusiva, orientata a valorizzare le potenzialità di ciascuno".
I motivi della svolta politica
"Ho deciso di candidarmi al ruolo di sindaco per amore della mia città. Una città che ho sempre portato con me, in tutto il mondo e con orgoglio. E per la quale metto a disposizione il mio bagaglio di esperienze, la mia concretezza e una capacità di ascolto che ho affinato nel corso degli anni.
Al “centro” ho sempre mirato: nello sport, come nel sociale. E sarà così anche in questa nuova avventura. “Belluno al centro”: della socialità e della cultura, della sicurezza e della sanità, della crescita e dello sviluppo.
La carriera di campione sportivo mi ha permesso di imparare a raggiungere gli obiettivi, con grande impegno, costanza e determinazione. So che le vittorie più belle sono frutto di un grande gioco di squadra in cui ognuno deve dare il meglio secondo le sue capacità.
La fatica non mi spaventa. Sono pronto".