Deve oltre 100 milioni al fisco

40 anni di evasione totale: aveva nel garage dieci Ferrari e dichiarava un reddito di 300 euro al mese

Tra i beni sequestrati anche 11 immobili.

40 anni di evasione totale: aveva nel garage dieci Ferrari e dichiarava un reddito di 300 euro al mese
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Dal 1980 il 74enne dichiarava un reddito medio sui 310 euro al mese. Intanto, acquistava, rivendeva e collezionava auto d'epoca. Aveva decine di immobili di lusso, con tanto di piscina e parco, senza contare la meravigliosa villa da far invidia a tutti i turisti e residenti situata proprio a un passo dal cristallino mare della Costa Azzurra. Eppure, secondo il fisco, lui non esisteva.

40 anni di lavoro, 40 anni di evasione totale, 40 anni di illeciti: ma alla fine la Guardia di Finanza lo ha scoperto e ieri, 8 gennaio 2020, ha dato vita ad un maxi sequestro preventivo per beni dal valore complessivo di 30 milioni di euro.

Imprenditore pavese scoperto evasore totale

Da Prima Pavia

A finire nel mirino della finanza è un imprenditore pavese formalmente residente nel Principato di Monaco ma domiciliato di fatto in provincia di Pavia, a Gambolò. In base alla richiesta di sequestro preventivo formulata dalla Procura pavese, l'uomo sarebbe un soggetto ritenuto fiscalmente e socialmente pericoloso in ragione di una “condotta sistematica, continua, che si autoalimenta da oltre 40 anni di evasione che finanzia altra attività commerciale di ingente importo che permette altra evasione e la produzione di altri redditi illeciti”.

I beni sequestrati

Tra i beni sequestrati dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Bologna figurano 11 immobili (tra cui 3 complessi immobiliari di pregio nel pavese con parco, piscina e autorimessa e una prestigiosa villa ubicata a picco sul mare in Costa Azzurra), 38 autovetture (tra cui diverse Bentley, Range Rover, Porsche e auto d’epoca), quote societarie e 800 mila euro di liquidità.
Il provvedimento cautelare scaturisce dallo sviluppo da parte del citato Nucleo di Bologna dell’operazione “mille miglia”, avviata nel 2016 su delega della Procura della Repubblica felsinea. L’indagine, partita dal fallimento di una società con sede fittizia a Bologna, ha consentito di ricostruire diversi episodi di bancarotta dovuti a distrazioni milionarie, finalizzate a compromettere la riscossione da parte dell’Erario dell’ingente debito tributario accumulatosi negli anni.

Oltre 100 milioni di euro di debito con il fisco

In base a quanto scoperto durante le indagini l’imprenditore, solo fittiziamente residente all’estero, vendeva in Italia autoveicoli di pregio in totale evasione d’imposta, accumulando un debito verso l’Erario (sia come persona fisica che attraverso le numerose società ad egli riconducibili) per oltre 100 milioni di euro.  Negli ultimi 40 anni l'imprenditore pavese avrebbe dichiarato redditi di poco superiori ai 150 mila euro, a fronte di una ricchezza accumulata stimabile in oltre 30 milioni di euro.

 

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