Qualcosa non quadra

Il Veneto regione più colpita dal Covid e le sue terapie intensive "dopate"

Zaia ora è pronto a introdurre nuove restrizioni, ma si attende il via libera del Governo.

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Il paradosso dell'area gialla e del Veneto regione attualmente più colpita dal Covid-19, resta. Ma non si tratta di una dissertazione filosofica, purtroppo è la cruda realtà.

Veneto regione più colpita dal Covid

I numeri parlano chiaro:

  • 3320 nuovi positivi, più di tutte le altre regioni (seconda la Lombardia a 2404, staccata di quasi mille casi)
  • oltre mille ricoverati in più rispetto ad aprile, quando il picco era stato di "soli" 2068
  • 164 morti in 24 ore
  • 373 ricoverati in terapia intensiva contro i 366 del picco primaverile
  • +30% di decessi da marzo ad oggi rispetto alle statistiche medie dell'ultimo triennio

E anche il governatore Luca Zaia ora è pronto a introdurre nuove restrizioni doverose, ma si attende il via libera del Governo.

Zaia pronto a introdurre nuove restrizioni

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L'auspicio di Zaia è che si torni al senso di responsabilità dei primi mesi d'emergenza. E non ha affatto torto, a sentir parlare per esempio il presidente di Confindustria Macerata, figura pubblica e istituzionale, che se n'è uscito con la sconcertante dichiarazione (salvo poi scusarsi):

"Se qualcuno morirà pazienza. Le persone sono stanche, vorrebbero venirne fuori".

Il paradosso e le terapie intensive "dopate"

E non è tutto, perché il vero problema è la pressione su sistema sanitario. Ed è qui che il paradosso diventa evidente: se il Veneto è rimasto giallo è per la sua capacità di curare, migliore che altrove. Ma i ricoveri e i decessi sono più alti rispetto a quasi tutte le altre regioni.

E in più c'è chi parla di numero dei letti di terapia intensiva "dopato".

Si tratta di Carlo Palermo, segretario nazionale di Anaao Assomed, il sindacato dei medici ospedalieri, il cui pensiero è stato rinforzato da Adriano Benazzato, segretario veneto dell’Anaao.

L’indice di occupazione delle terapie intensive è uno dei parametri più pesanti fra i 21 dell’algoritmo governativo e il Veneto ha sempre dichiarato con orgoglio di averne potenzialmente mille. Su questo parametro, fra gli altri, è basata la riconferma in zona gialla settimana dopo settimana.

Bene, la tesi dell'Anaao è che siano stati raddoppiati i posti fisici, sì, ma gli operatori sanitari sono rimasti gli stessi di prima, col risultato che per farli effettivamente funzionare è necessario distrarre personale da altri reparti, quando va "bene"... col rischio però che la carenza di personale sia un nodo in molti casi irrisolvibile.

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