Per chi suona la campanella?

Proposta shock di Zaia: spostare l'inizio della scuola a fine settembre per aiutare il Turismo. Ma i Comitati dicono "no"

Hotel aperti, scuole chiuse fino a fine settembre per favorire il settore turistico.

Proposta shock di Zaia: spostare l'inizio della scuola a fine settembre per aiutare il Turismo. Ma i Comitati dicono "no"
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AGGIORNAMENTO: Covid, Zaia: “Le scuole dalle elementari alle superiori riapriranno il 13 settembre”

Turismo contro scuola, uno a zero, palla al centro. E fischio finale? Sembra proprio di sì. Per il Governatore del Veneto Luca Zaia non ci sarebbe partita: occorrono tutti gli sforzi possibili per sostenere il settore turistico, vero e proprio motore della Regione, e con "tutti gli sforzi possibili" si intendono davvero tutti. Anche quelli che andrebbero, in un certo senso, un po' ad accavallarsi con altri impegni.

Proposta shock di Zaia sulla scuola

Come quello della scuola, la cui apertura (ma non è ancora definitivo) potrebbe slittare in avanti di qualche giorno. O settimana. Insomma, sembra ormai quasi certo, come spiegato ieri lunedì 5 luglio 2021 in conferenza stampa a margine delle note relative alla situazione dell'emergenza sanitaria, che gli studenti non torneranno sui banchi delle rispettive scuole i primi giorni di settembre. Ma gli ultimi. Quasi a ottobre, praticamente.

Il motivo? E' presto detto: il rinvio servirebbe a favorire il turismo settembrino. E la discussione tra le massime cariche istituzionali e politiche sarebbe già avviata. Tanto che proprio ieri mattina c'era già una delibera pronta e impostata per spostare in avanti la data prevista: quella scelta cadeva in occasione della festività religiosa ebraica del Kippur. E per Zaia non sarebbe stato rispettoso nei confronti dei fedeli.

"E' giusto che tutte le comunità siano rispettate", ha spiegato il presidente Zaia.

Il via a fine settembre per aiutare il Turismo

Ora sarà il confronto con l'assessore Donazzan a fornire ulteriori elementi utili all'individuazione della data migliore per far ripartire, in sicurezza, le scuole, senza penalizzare la lunga coda del turismo di fine estate. Date certe? Non ce ne sarebbero al momento. C'è chi parla di uno slittamento di una 15ina di giorni, altri invece ipotizzano il 20 settembre come d-day. Si vedrà. Perché al momento di certezze non ce ne sono.

L'unico aspetto indiscutibile è che il Covid, nonostante abbia frenato la sua corsa in modo evidente, resta comunque presente in Italia. Tanto da dover spingere anche il ministro Speranza a pronunciarsi pubblicamente per spiegare come la "partita non sia ancora vinta". Una posizione, questa condivisa anche dallo stesso Zaia, che ha ricordato nel corso dell'ultimo bollettino Covid, di non abbassare la guardia. Anche se pochi al giorno, di positivi al virus ne vengono comunque individuati.

Ma i Comitati non ci stanno: "Siamo allibiti, Zaia riveda la sua posizione"

I Comitati della sezione Veneto della Rete Nazionale Scuola in Presenza, tuttavia, hanno già promesso battaglia. E hanno inviato una nota diretta al Governatore del Veneto, Luca Zaia, in cui non si risparmiano i toni forti per chiedere di fare un passo indietro. "Zaia riveda la sua posizione sulla questione", hanno scritto, e poi hanno continuato "è sconcertante, drammatico notare come tutto abbia la priorità rispetto alle esigenze dei giovani". Ecco, qui di seguito, il testo integrale della missiva.

"Apprendiamo una notizia che darebbe già per predisposta e di prossima emanazione una Delibera regionale per spostare l'inizio del prossimo anno scolastico a fine settembre se non inizio ottobre, per addotte ragioni "turistiche" dei comuni del litorale veneto.

A parte tutte le difficoltà che hanno dovuto affrontare i nostri studenti nei mesi scorsi come conseguenze legate alla pandemia, e in particolare alla NON SCUOLA che i nostri ragazzi hanno subito negli ultimi 15 mesi, noi crediamo fermamente che la scuola debba iniziare il 13 settembre come previsto dalla delibera della Giunta regionale n.764 del 15 giugno 2021 che la Regione Veneto ha da poco approvato. Si sottolinea, ancora una volta, che è impensabile ricorrere sempre e solo alla chiusura delle scuole come unica risposta dei problemi legati all'emergenza sanitaria.

I nostri figli, soprattutto quelli delle superiori, HANNO ASSOLUTO BISOGNO DI RIENTRARE AL PIÙ PRESTO ALLA NORMALITÀ, IN UN CONTESTO SOCIALE PIENO E VIVO CHE SOLO LA SCUOLA PUÒ DARE. È sconcertante per non dire drammatico vedere come tutto abbia la priorità rispetto alle esigenze di normalità e futuro delle giovani generazioni.

Siamo allibiti del fatto che la scuola venga trattata come l'ultima delle esigenze della società. Una regione forte moderna e che punta allo sviluppo e alla crescita non può prescindere dai suoi giovani e della loro formazione. Pertanto La invitiamo a rivedere la Sua posizione, se davvero corrisponde a realtà".

Firmatari della lettera sono i gruppi Scuola in presenza Vicenza, Padova, Scuole aperte Venezia, Scuola aperta Castelfranco Veneto e Ridateci la Scuola Verona.

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