Cosa fare a Belluno e provincia nel weekend: gli eventi di sabato 4 e domenica 5 febbraio 2023
Ecco cosa poter fare nella splendida provincia abbracciata dalle Dolomiti.
Gli appuntamenti imperdibili a Belluno e provincia. Ecco i nostri consueti consigli per sabato 4 e domenica 5 febbraio 2023.
Cosa fare a Belluno e provincia nel weekend
CORTINA. FIS snowboard cross world cup 2023
- Sabato 4 e domenica 5 febbraio
Dopo la Coppa del Mondo di Snowboard ospitato a dicembre 2022, Cortina farà il bis con una tappa di Coppa del Mondo di Snowboard cross.
A differenza delle gare di slalom parallelo che si terranno in Faloria sulla pista Tondi, il comitato organizzatore, in sinergia con l’amministrazione comunale, gli stakeholder locali e la società ISTA, ha valutato di organizzare lo snowboard cross in località Socrepes: le due discipline, infatti, si differenziano molto nella preparazione della pista e nelle esigenze di spazi.
PIEVE D'ALPAGO. Mostra "Le nostre prime opere a colori"
- Sabato 4 e domenica 5 febbraio
Le nostre prime opere a colori. È questo il titolo della mostra che sarà ospitata nei locali del municipio di Pieve d’Alpago dal 4 al 19 febbraio. Si tratta di un’esposizione collettiva che proporrà i disegni realizzati dai bambini della scuola dell’infanzia Santa Maria del Rosario, disegni eseguiti sotto la guida dell’artista Bruno Ghigliano (che nel 2018 ha realizzato il disegno della maglietta del Giro del Lago di Santa Croce). La mostra verrà inaugurata, al Municipio di Pieve, sabato 4 febbraio alle 15.30. Al termine sarà possibile partecipare all’asta il cui ricavato andrà alla scuola dell’infanzia. La mostra Le nostre prime opere a colori è resa possibile dalla collaborazione tra il comitato Alpago 2 Ruote&Solidarietà, il Comune di Alpago, le Biblioteche Bellunesi e la scuola dell’Infanzia Santa Maria del Rosario.
BORGO VALBELLUNA. Mostra "Aktion T4 - l'eccidio dei disabili"
- Sabato 4 e domenica 5 febbraio
Al Palazzo delle Contesse presentazione della mostra “Aktion T4 L’eccidio dei disabili”, con la proiezione di due brevi video descrittivi e l’intervento di Fabrizio Ferrari, già Professore all’Università di Padova e Presidente nazionale ANFFAS il quale descriverà l’orrore dello sterminio, ad opera dei nazisti, di tutti i portatori di handicap (malati mentali, ritardati, disabili fisici…), un progetto che nasce come forma di eutanasia ma che in realtà diventa sterminio vero e proprio visto che la scelta di morire non è dei “pazienti” ma delle autorità naziste.
Le loro colpe? Quella di non essere, o non esserlo a sufficienza, produttivi, cosa fondamentale nel regime del Reich, rappresentando quindi “bocche da sfamare a carico della collettività”; inoltre, con le loro malformazioni, fisiche e/o mentali, rappresentavano una difformità imperdonabile nel Paese per eccellenza della “razza ariana”: occorreva dunque evitare in primis che queste persone si riproducessero dando vita ad altri “esseri inferiori”. Ecco dunque le soluzioni: sterilizzazioni forzate; esperimenti “medici” di indicibile sadismo su queste cavie umane; e sterminio in apposite camere a gas. Più di 300.000 i morti.
Vi sarà inoltre una mostra consistente in 35 pannelli che illustrerà le varie fasi della vicenda.
BELLUNO. Spettacolo teatrale "Pour un oiu ou pour un non"
- Sabato 4 febbraio
Come possono le parole “non dette” o le intonazioni ambigue provocare malintesi e guastare definitivamente l’amicizia di due vecchi amici?
La commedia di Nathalie Sarraute, una delle più importanti scrittrici francesi della seconda metà del Novecento, che ha occupato un posto importante nell’alchimia tra teatro dell’assurdo e teatro del quotidiano, mette al centro della scena la forza delle parole in una ragnatela di incomparabile abilità.
Due amici che si ritrovano dopo un non motivato distacco si interrogano sulle ragioni della loro separazione e scoprono che sono stati i silenzi tra le parole dette e soprattutto le ambiguità delle “intonazioni” a deformare la loro comunicazione aprendola a significati multipli e variati. Ogni “intonazione” può essere variamente interpretata dalla disposizione d’animo di chi l’ascolta.
Questo è il tema centrale di “Pour un oui ou pour un non” titolo che si può semplicemente tradurre con “Per un sì o per un no”, ma che in realtà significa molto di più e che nella nostra lingua ha solo un’apparente valenza speculare.
La prosa della Sarraute, nella sua complessità, è un banco di prova per due manipolatori della parola quali Franco Branciaroli e Umberto Orsini, che si ritrovano sulla scena per dare vita con la loro abilità al terribile gioco al massacro che la commedia prevede.
A guidare questo gioco sarà uno dei maestri indiscussi dello spettacolo, Pier Luigi Pizzi, che ritorna al suo antico amore per la prosa ben noto a chi lo ricorda tra i collaboratori della “Compagnia dei giovani” fin dai sui inizi.
CORTINA. L'arte dei fili d'argento
- Sabato 4 e domenica 5 febbraio
Il Museo Etnografico “Regole d’Ampezzo” in collaborazione con la Union de i Ladis d’Anpezo ha pensato per l’estate 2022 una mostra, che in realtà si protrarrà per la durata di un anno, dedicata ad uno degli artigianati tipici della conca: la filigrana. L’arte della lavorazione dell’argento puro è stato per decenni, secoli persino, uno dei cavalli di battaglia tra gli insegnamenti della Scuola d’Arte, formando nel tempo mastri orafi capaci di dare vita a splendidi capolavori dal gusto e dalla raffinatezza impareggiabili.
Tra i gioielli realizzati in filigrana (prevalentemente in argento, ma alcune parti anche in oro) spiccano i trèmui, caratteristici spilloni per capelli destinati ad adornare l’acconciatura femminile del costume tradizionale. I fiori, che ricordano quelli dei prati presenti a Cortina, sono realizzati partendo da un filo lavorato fino ad ottenere le spessore di 0,08cm, ovvero un capello e sono rifiniti con pietre colorate. Saranno proprio loro, insieme a spille, collane ed altro a far bella mostra di sé nell’esposizione che il Museo Etnografico renderà visitabile dal 1 agosto al 09 ottobre 2022. Un vero e proprio atto d’amore verso un’arte che purtroppo sta scomparendo insieme ai suoi custodi, il cui numero si assottiglia velocemente, ma che merita di essere mostrata ed esaltata affinché qualcuno, magari colpito dalle meraviglie d’argento, decida di raccoglierne il testimone. L’allestimento è stato possibile grazie ai prestiti di alcune famiglie ampezzane che ringraziamo per la disponibilità e generosità nell’affidarci questi preziosi tesori di famiglia. Con l’occasione vogliamo ringraziare i collaboratori e curatori della mostra, in particolare Adriano Verocai, Elsa Zardini, Gioia de Bigontina, Giacomo Pompanin, e Diego Gaspari Bandion per aver messo a disposizione le proprie fotografie.