Corte Costituzionale, entrambe le madri possono riconoscere il figlio. Burigo: “Emozioni fortissime”
Grande felicità per le due mamme di Mel dopo anni di lotte giudiziarie

Una sentenza che cambia la storia e restituisce diritti ai bambini nati da procreazione medicalmente assistita.
Corte Costituzionale, entrambe le madri possono riconoscere il figlio. Burigo: “Emozioni fortissime”
La Corte costituzionale ha dichiarato incostituzionale il divieto per la madre intenzionale – ovvero colei che, pur non essendo la madre biologica, ha partecipato e voluto il percorso di PMA all’estero – di riconoscere come proprio il figlio nato in Italia. Una decisione che ha immediato impatto anche bel Bellunese, dove due mamme bellunesi si sono battute per vedere riconosciuta la loro piena genitorialità.
“Non ho parole: piango e rido di felicità. Ho mille parole in testa… e non esce nulla. Le emozioni sono fortissime” raccontano Monica Burigo e Cinzia Dell’Olivo, subito dopo aver appreso l’esito della sentenza.
Una storia di amore e determinazione, durata anni. Le due mamme avevano avviato anche una raccolta fondi per sostenere le spese legali.


“Ringraziamo in primis il Sindaco Stefano Cesa, che ci ha accolte, ha fatto il primo passo e non ci ha mai lasciate sole – continuano le due donne di Mel sposate e con due figli – Un grazie speciale all’avvocato Maurizio Paniz, che ci ha seguito e accompagnato in un percorso legale impegnativo e tosto. Senza di lui, non saremmo arrivate fin qui.”
La sentenza della Consulta sancisce che il mancato riconoscimento fin dalla nascita del figlio da parte della madre intenzionale lede il diritto all’identità personale del minore e viola più articoli della Costituzione: il 2, il 3 e il 30. Secondo la Corte, il minore ha diritto a uno stato giuridico certo, alla continuità affettiva con entrambi i genitori e al pieno esercizio della responsabilità genitoriale da parte di chi ha scelto di diventare genitore, anche senza legame biologico.
Non solo. I giudici costituzionali sottolineano che non ci sono ostacoli costituzionali all’eventuale estensione della PMA anche a nuclei familiari diversi da quelli oggi previsti dalla legge, pur lasciando al legislatore ogni decisione in merito. La Consulta, però, è stata chiara: l’interesse del minore deve prevalere. E questo interesse include il diritto di essere riconosciuto da chi lo ha voluto, amato e cresciuto fin dal primo giorno.
Una vittoria che parte da lontano, ma che oggi ha il volto emozionato di due mamme di Belluno. Una battaglia fatta di ostacoli, ma anche di alleanze importanti: una comunità che ha scelto di non voltarsi dall’altra parte e di fare la propria parte per tutelare una nuova forma di famiglia, ma un diritto antico: quello all’amore e alla dignità.
Sentenza indecente e contraria agli equilibri di natura e, soprattutto, in violazione dei diritti del bambino. Pura ideologia!! Violare i diritti dei bambini è un crimine intollerabile. Combatterò sempre al fianco di ProVita questa barbarie!!