L'allarme

Venti branchi di lupi nel Bellunese: Prefettura e Provincia scrivono al Ministero dell’Ambiente

La richiesta, formulata al Ministero dell’Ambiente da Prefettura e Provincia, è di poter usare queste misure ovunque e in ogni periodo dell’anno

Venti branchi di lupi nel Bellunese: Prefettura e Provincia scrivono al Ministero dell’Ambiente
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Troppi lupi nel Bellunese.

Venti branchi di lupi nel Bellunese: Prefettura e Provincia scrivono al Ministero dell’Ambiente

Il tema del lupo, molto sentito e di stringente attualità sul territorio bellunese, è stato affrontato nei giorni scorsi nel corso di una riunione tra Prefettura e Provincia di Belluno. Al tavolo - convocato dal prefetto Mariano Savastano, che negli ultimi mesi ha ricevuto diverse segnalazioni da sindaci e amministratori relativamente alla presenza di lupi nei pressi dei centri abitati – c’erano il presidente della Provincia Roberto Padrin e il comandante della Polizia Provinciale Oscar Da Rold.

Due le linee condivise: da una parte una capillare azione di informazione e formazione sul territorio, attraverso una serie di incontri e la distribuzione di un vademecum sui comportamenti da attuare per evitare di attirare lupi vicino alle abitazioni; dall’altra la richiesta - al momento allo studio - al Ministero dell’Ambiente di una deroga per tutto il territorio bellunese per adottare misure di dissuasione nei confronti degli esemplari confidenti.

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Il lupo è incluso tra le specie “particolarmente protette” dalla legge 157/1992 (“Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”) e tra le specie “sottoposte a tutela rigorosa” secondo la Direttiva Habitat. Ciò significa che vi è il divieto assoluto di cattura, uccisione e anche disturbo. Tuttavia, interventi in deroga ai divieti sono possibili, ad esempio per prevenire comprovati danni alle attività produttive e nell’interesse della sanità e della sicurezza pubblica. Tali interventi in deroga devono essere preventivamente autorizzati dal Ministero dell’ambiente, sentito Ispra.

Per quanto riguarda l’attenuazione degli impatti causati dalle predazioni sugli animali da allevamento, il quadro normativo impone l’attivazione di metodi preventivi (recinzioni elettrificate, stabulazione notturna degli animali…). Metodi preventivi che sono indispensabili anche per evitare l’avvicinamento dei lupi ai centri abitati, come definito dalla Large Carnivore Initiative for Europe dell’Iucn (Unione internazionale per la conservazione della natura), che ha prodotto un documento a sostegno degli interventi di gestione dei lupi definiti confidenti. Tra le misure per evitare che i lupi si avvicinino ai centri abitati, viene indicato di evitare di abbandonare resti alimentari, di evitare in ogni modo l’alimentazione intenzionale dei selvatici, e di custodire gli animali da compagnia all’interno delle abitazioni. Nel caso di lupi confidenti verso l’uomo, vengono valutati interventi di dissuasione luminosa, sonora e anche l’utilizzo di proiettili di gomma.

“Negli ultimi mesi ho ricevuto segnalazioni da parte dei sindaci, allarmati per la presenza di lupi nei loro territori, per questo ho voluto coinvolgere la Provincia che su delega della Regione Veneto ha la competenza nel controllo del lupo - spiega il prefetto di Belluno, Mariano Savastano - La percezione di insicurezza derivante dai lupi che si avvicinano alle case è legittima e del tutto comprensibile, e spesso deriva da scarsa informazione. Ed è il motivo per cui in condivisione con la Provincia stiamo mettendo a punto un calendario di incontri sul territorio, e un vademecum con i comportamenti da adottare per evitare di attirare i lupi vicino ai centri abitati. Ad oggi la presenza del lupo non rappresenta un tema di ordine e sicurezza pubblica, ma è doveroso dare risposte ai sindaci e alla preoccupazione delle comunità che amministrano. Ringrazio la Provincia per la collaborazione attiva, e per aver garantito di mettere a disposizione gli agenti di Polizia Provinciale in questa operazione”.

Oltre agli incontri informativi, che cominceranno dai territori dove è più avvertita la presenza del lupo, Provincia e Prefettura procederanno con l’invio al Ministero dell’Ambiente di una richiesta di allargamento a tutto il territorio provinciale delle misure di dissuasione per gli esemplari definiti confidenti. Fino a dicembre infatti la dissuasione veniva effettuata su autorizzazione Ispra, in presenza di esemplari confidenti, nelle aree della Valbelluna e dell’Alpago (oltre ad alcune aree della provincia di Vicenza). La richiesta ora è di estendere l’attività a tutto il territorio provinciale e a tempo indeterminato, anziché per un determinato periodo.

“Alla luce della normativa in vigore, la dissuasione è l’unico sistema a disposizione - commenta il presidente della Provincia, Roberto Padrin - Il tema lupo è spesso divisivo, e mi rendo conto delle difficoltà che può creare soprattutto alle attività agricole e zootecniche. L’inserimento dell’intero territorio provinciale nelle aree in cui attuare azioni di dissuasione, anche con pallini di gomma per gli esemplari confidenti, può essere un passo importante per gestire sempre meglio la presenza di questo animale. Le stime ci dicono esserci tra i 18 e i 20 branchi in provincia. Servono alcuni accorgimenti - e le informazioni necessarie - per una gestione che tenga in equilibrio sia le esigenze delle comunità locali e delle attività economiche, sia il quadro normativo in cui è inserito il lupo”.

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