Limana

Il sindaco convoca il consiglio ma la minoranza diserta per "motivi di lavoro"

In programma c'era l’approvazione del rendiconto di gestione dell’esercizio finanziario 2022, delle tariffe TARI 2023 e di alcune modifiche al regolamento di applicazione della TARI

Il sindaco convoca il consiglio ma la minoranza diserta per "motivi di lavoro"
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Minoranza assente al consiglio comunale di Limana.

Il sindaco convoca il consiglio ma la minoranza diserta per "motivi di lavoro"

Oggi, mercoledì 26 aprile, era in programma l’approvazione del rendiconto di gestione dell’esercizio finanziario 2022, delle tariffe TARI 2023 e di alcune modifiche al regolamento di applicazione della TARI. Stupore da parte di tutta l'amministrazione.

“Il Consiglio odierno rappresenta uno dei momenti più importanti nella gestione amministrativa dell’ente - commenta il sindaco di Limana Milena De Zanet - Tuttavia, con un inverosimile scambio informale alcuni giorni fa e con una comunicazione ufficiale stamani, il Capogruppo di Minoranza ha informato che né lui né i suoi colleghi avrebbero presenziato alla seduta”.

Come ben sa chi svolge il ruolo di Consigliere Comunale, il rendiconto di gestione descrive come è andato dal punto di vista economico-finanziario l’anno trascorso e quale è stato il risultato di amministrazione conseguito.

L’approvazione del rendiconto e del bilancio previsionale di ciascun esercizio finanziario rappresentano due obblighi inderogabili cui il Consiglio, e di conseguenza i Consiglieri, non si possono sottrarre. E prevedono il rispetto di tempistiche precise stabilite dalla legge, scadute le quali ci possono essere serie conseguenze per gli Enti inadempienti.

Il rendiconto, in particolare, deve essere approvato entro il 30 aprile dell’anno successivo all’esercizio in esame. Stessa tempistica è prevista anche per l’adozione della tariffa per il servizio di gestione dei rifiuti. Tanto è importante l’approvazione del rendiconto, che per procedere alla sua trattazione, ai consiglieri dev’essere garantito l’accesso a tutta la documentazione almeno 20 giorni prima del giorno del Consiglio.

“Noi - continua De Zanet - abbiamo notificato a tutti i Consiglieri il deposito degli atti, mediante posta elettronica certificata o con avviso a mano consegnato dalla polizia locale, il 5 aprile scorso, così da poter convocare il consiglio tra il 26 ed il 30 aprile. Poi, il 17 aprile, abbiamo proceduto alla convocazione ufficiale del Consiglio odierno, rispettando i 7 giorni di preavviso previsti dall’apposito regolamento”.

E del rispetto dei termini di convocazione da parte dell’Amministrazione da atto anche la Minoranza consigliare nella propria nota. Ma tanto non è bastato perché partecipasse al Consiglio. Ciò che viene contestato alla Maggioranza è che non si sia preventivamente concordata data e orario del Consiglio con i componenti della Minoranza.

“Ma si tratta di una richiesta decisamente inusuale e fuori luogo: l’invito ad intervenire ad un consiglio non è certo l’invito ad una cena tra amici in cui si condividono i dettagli della serata: non per nulla si chiama convocazione. Il Presidente del Consiglio, il sindaco in questo caso, per indire un Consiglio deve anzitutto accertarsi della presenza del Segretario e dei suoi collaboratori; per i consiglieri, viceversa, la presenza rappresenta un obbligo, non un favore che si presta all’ente. E questo ciascuno lo sa prima di candidarsi a ricoprire il ruolo di consigliere”.

Proprio per questo, come ammette lo stesso Capogruppo Troian nella sua nota, per intervenire alle sedute di Consiglio i consiglieri hanno diritto ad avere un permesso per l’assenza dal luogo di lavoro, diritto che il datore di lavoro non può negare.

“Quindi - procede il primo cittadino - poiché i consiglieri sanno dal 5 aprile che il Consiglio si sarebbe potuto riunite in una qualunque giornata tra il 26 ed il 30 aprile e poiché dal 17 conoscono anche la data esatta della seduta, motivare l’assenza dal consiglio per impegni di lavoro appare davvero ingiustificabile”.

Ma la minoranza contesta anche l’orario di convocazione della seduta asserendo che le 15 del pomeriggio rappresentano un orario incompatibile con le esigenze di lavoro dei singoli. Tuttavia in molti comuni i Consigli Comunali vengono usualmente convocati in orario di lavoro degli uffici, per non costringere i dipendenti a turni straordinari e a successive assenze per recuperarli.

“Noi, tolto il fatto che tra i consiglieri di minoranza vi è anche chi esercita la libera professione, che dovrebbe consentire discreti margini di programmazione delle attività, abbiamo sempre cercato di svolgere i Consigli nel tardo pomeriggio proprio per venire incontro alle esigenze dei Consiglieri e a discapito dell’ordinaria attività d’ufficio. Ma in questo caso non ci era possibile.”

Spiega infatti il sindaco che, a seguito del Consiglio Comunale, alle ore 20:30 presso il Municipio, si svolgerà un’importante evento di ricordo delle vicende legate alla Resistenza in Comune di Limana con lo storico Marco Perale. E proprio per consentire all’amministrazione ed ai consiglieri tutti di intervenire all’incontro si è deciso di tenere alle 15:00 il Consiglio.

“Ma la giustificazione ci appare pretestuosa anche perché la minoranza non ha accolto nemmeno la proposta avanzata di differire di un’ora l’avvio della seduta, quasi che nessuno dei quattro potesse assentarsi nemmeno per un’ora dal proprio posto di lavoro - aggiunge De Zanet - Inoltre nessun membro della Minoranza Consiliare si è presentata nemmeno alla Conferenza dei Capigruppo convocata in preparazione dei lavori del Consiglio. Un fatto grave, a nostro avviso, che sembra denotare davvero uno scarso interesse per le importanti tematiche trattate”.

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